Il Corrierino dei Nerd – Gennaio-Febbraio 2021

Proprio come l’ansiogeno coniglio di Lewis Carroll sono sempre in ritardo. Spero tuttavia che l’abbondanza di notizie e golosità che troverete in questa prima edizione 2021 – da leggere rigorosamente VentiVentuno perché ormai siamo diventati tutti stupidi, bisogna arrendersi, a quanto pare – vi spinga a perdonare la mia inefficienza. Ho così tante cose che voglio giocare, che sto rosicchiando qualche oretta a questa mia creatura, lo confesso. Non indugio oltre, diamo il via alle danze.

Con questa locandina che sembra davvero un’ottima copertina Marvel di una quindicina di anni fa non voglio certo dire che è una notizia l’annuncio della Legendary Edition di Mass Effect: se ne è parlato ovunque – più qui da noi nel paese scarpiforme che altrove, se devo essere sincero – e non è che ci sia molto da aggiungere. Bon, che sensazioni mi suscita? A dire la verità tanta indifferenza. Non fraintendetemi, adoro la saga e amo tutti e tre i capitoli, ma dopo le scottanti delusioni di Andromeda e Anthem non ho davvero più un briciolo di fiducia nella relazione tossica tra Bioware ed EA, che continua a esistere mungendo i vecchi scuffiati del franchise, i quali ormai veleggiano verso i quaranta e comprano i titoli un po’ come un appassionato continua ad acquistare il trecentesimo live dei Pearl Jam, per abitudine e completismo. Spero di essere smentito, ma non solo non mi aspetto un granché per quanto riguarda il restyling grafico, temo perfino disastri tra censure nel nome del politicamente corretto aggiornato VentiVentuno – sparatemi, mi obbligano a farlo! – e semplici errori di programmazione, glitch e ogni sorta di abominio cui ci stiamo ormai abituando. Volevate un po’ di ottimismo? No, non ora non qui, no non ora non qui.

Che ci sia un’aria di svacco alla Bioware non dovrebbe più stupire nessuno. Di recente abbiamo avuto finalmente la risposta alla domanda che tutti ci siamo posti alla fine del terzo capitolo: la teoria dell’indottrinamento ha senso? Si tratta davvero di una grandiosa trama, geniale nella sua coerenza, che unisce la vera minaccia che nel gioco attraversa tutti e tre i capitoli? Sarebbe stato meglio non averla questa risposta, sapete? La dichiarazione è tanto semplice quanto pietrificante: “We Weren’t That Smart” ci dicono dagli studi Bioware, condannando al silenzio anche l’ultimo di noi – io! – che era pronto a difendere il finale di Mass Effect 3. Per quanto mi riguarda, continuerò a considerare reale la teoria dell’indottrinamento e alla fine penso che quei cialtroni di sviluppatori tra dieci anni si decideranno a proseguire la saga ripartendo proprio da lì. Poveri noi, poveri loro.

Quando piove grandina, si suol dire e finalmente arriva la morte anche per quell’insulto all’intelligenza umana che è stato Anthem: pare che EA si sia decisa a staccare la spina di un gioco che è stato abbandonato da tempo e che non ha – mai avuto? – senso di esistere, tanto meno in un mondo in cui le persone che hanno bisogno di servizi simili possono trovare alternative immensamente più valide. In tutto questo le vittime più grandi sono i veri indottrinati, quel manipolo di persone fragili che continuano a difendere a spada tratta il gioco e che hanno fatto di tutto per salvarlo, non si sa perché, non si sa come. Se volete guardarli come si osserva una specie in via d’estinzione in uno zoo di una grande città, ecco qui il vostro oblò.

Quando cadono i giganti il tonfo è sempre fragoroso. Si è parlato anche troppo di Cyberpunk 2077, probabilmente vedrete una mia recensione tra un paio d’anni, che prima non credo lo farò. Se vi interessa uscire un attimo dalle solite opinioni buttate lì un po’ per fare caciara, vi propongo volentieri la recensione del gioco di rpgcodex.net, bibbia del gioco di ruolo che ho già linkato più volte in passato. Non anticipo niente, ma per essere chiari, a parlare dell’ultima fatica – che poi… – di Cd Projekt Red è una persona che conosce davvero non solo la materia di cui si parla ma soprattutto lo studio polacco. Insomma, mi è sembrata una voce autorevole in un dibattito in cui è stato detto ormai di tutto.

L’ho già detto ampiamente nella mia recensione di Half-Life: Alyx, ma le penne agili di The Escapist sono riuscite a esprimere un concetto preciso molto meglio di me: Alyx non sta ricevendo il riconoscimento che merita. Perché? Be’, sicuramente il numero ancora ristretto di visori nelle case dei gamerz non aiuta, ma forse c’è qualcosa di più, forse questa volta Valve è stata davvero troppo avanti rispetto ai tempi. Ma ne siamo davvero sicuri?

Ormai è già passata qualche settimana da quando Skydance ha comunicato che The Walking Dead Saints & Sinners ha fatto 29 milioni di dollari nel suo primo anno. Aspettate, è cruciale precisare che il mercato dei giochi vr non funziona come quello PC cui siamo abituati: i titoli che spaccano continuano a vendere nel tempo, perché comunque il numero di applicazioni AAA non sono poi così tante. Comunque non temete: gioco in vr da neanche tre mesi e ho già una lista d’attesa infinita, volendo ci sarebbe da giocare anche solo così e lasciar perdere il computer… cosa che alcuni stanno facendo. Più in generale, con l’inizio del 2021 i numeri che i siti specializzati snocciolano in merito alle vendite di applicazioni e soprattutto di nuovi visori – in gran parte Quest 2 – mostrano un settore che sta diventando sempre più rilevante. Inutile dire che nei prossimi Corrierini se ne parlerà sempre più, anche perché se Gabe Newell continua a titillarci dichiarando che Valve sta sviluppando altri titoli che non ha ancora annunciato aumenta esponenzialmente almeno la mia salivazione.

Arkane, Arkane, sei sempre nel mio cuore, non ti preoccupare. Dopo essermi spupazzato nell’ultimo anno sia il primo Dishonored sia Prey, guardo con estrema curiosità all’imminente uscita di Deathloop che sembra riprendere il discorso lasciato in sospeso con Dishonored 2 – che farò prestissimo – e l’espansione roguelite di Prey: Mooncrash. Aspettiamoci una marea di contenuti in merito nei prossimi due mesi.

Avete voglia di altre anticipazioni? Anche se la risposta è no, non mi impedirete di dirvi che Playdead, lo studio di Limbo e Inside, sta lavorando a una nuova avventura. Non credo che si allontanerà dalla solita formula, comunque… cosa?! Un open-world? Sinceramente, non ho idea di cosa aspettarmi e ne sono molto contento.

Quando c’è la pandemia mortale bisogna mettersi in tasca la voglia di girare il mondo e di esplorare cose nuove. Google Earth è sempre fico, anche non in realtà virtuale, e ieri sera mi sono fatto un giretto con il visore a Catania, per poi risalire fino a Messina e sorvolare lo stretto fino a Reggio Calabria. Non i luoghi più esotici del mondo, lo ammetto, ma è già qualcosa, in un momento in cui avrei davvero voglia di farmi un viaggio. Per chi avesse la gola di un elemento ludico all’interno delle proprie esplorazioni ci sono due siti davvero interessanti: Geoguessr è proprio quello che potete immaginare: ti paracadutiamo in un punto a caso di una mappa (street view, ovviamente) che scegli (mondo, continente, nazione, mappe tematiche) e più ti ci avvicini più punti prendi. Con il piano gratuito si può fare una partita al giorno. City Guesser è praticamente la stessa cosa solo che non usiamo mappe ma video, spesso di ottima qualità, che ci fanno bighellonare in prima persona tra le città più disparate. Molto carini entrambi, davvero.

Definire deludente l’ultima BlizzCon è un eufemismo. In pratica la cosa più interessante che hanno annunciato è il remake di Diablo II, una fonte di sbadigli devastante in un mondo che può godersi Path of Exile gratis tutti i giorni della settimana. Figuriamoci se ci sono state notizie su Overwatch 2. Mi sa che vale la pena mettersi il cuore in pace ancora per un bel po’. Comunque, per chi si fosse perso la cosa e gradisse un recap di quello che è successo, qui c’è un pratico articolo di PC Gamer.

Chiudo questo pezzo con la consueta dose di saluti generosamente sparsi qua e là, come uno spruzzino in un campo d’estate, e invitandovi come sempre a giocare ferocemente, con voracità, come vorrei tanto fare io. Quest’anno è partito tiranno con il tempo a disposizione, ma non mi scoraggio, sono sicuro che saranno mesi di grande videogiochismo. Mi tuffo in un mare virtuale agitando la mia pinna da tritone con fare beffardo. Alla prossima.

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